La tre giorni del Pompei Street Festival comprende incontri musicali live, un concorso cinematografico di corti e mostre di fotografia
NAPOLI – Duemila anni di storia, dai graffiti alla street art, questo il leitmotiv che collega la città antica a quella moderna di Pompei promossa dalla Pompei Street Festival.
Sono quattro gli street artist, che da ieri fino a domani 24 settembre, che con le loro opere all’interno del parco Archeologico stanno realizzando un ponte virtuale sulle ali dell’arte, tra il passato ed il presente.
Gli street artist sono l’argentino Bagnasco, l’iraniana Run, l’olandese Gomad e il canadese Johnston.
“Grazie al protocollo firmato tra il Parco Archeologico – conferma il sindaco Carmine Lo Sapio – e il Comune finalmente si lavora insieme per la promozione socioeconomica e turistica del territorio. Il festival è uno strumento di amplificazione per evidenziare in campo internazionale le due anime, antica e moderna, della città”.
Il Festival
Le quattro opere rappresentano un preludio alla tre giorni di spettacoli, mostre e concorso cinematografico di corti. Una kermesse messa in campo da Nello Petrucci, organizzatore per la seconda edizione del Pompei Street Festival.
“Siamo tutti un po’ sognatori – ha affermato Petrucci – e vogliamo immaginare un futuro migliore per i giovani cittadini pompeiani. Con questo spirito l’arte, in tutte le sue forme, rappresenta uno strumento di emancipazione sociale e sviluppo di valori sopiti per i giovani”.
Ad attendere gli street artist all’interno degli Scavi è stato il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa.
“L’arte all’interno delle strade di Pompei è street art, – ha sottolineato il direttore – anche se non la chiamiamo così. Ma avere quattro artisti contemporanei che con le loro opere coniugano l’antico con il contemporaneo è quello che sempre dovrebbe accadere”.
Gli altri eventi
La manifestazione è diventa veramente “street” con l’esibizione, in via Sacra, dei 32 artisti provenienti dai cinque continenti. Una maniera per coinvolgere il pubblico ed i giovani alla pittura.
Ma anche una mostra fotografica di grande impatto sulle guerre nel mondo e un concorso cinematografico di corti e docufilm con 15 opere selezionate che saranno giudicate da una giuria e proiettate con accesso libero del pubblico.
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