Erano spariti dall’ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica di Pompei nel lontano 1957. Come non si sa, ma immaginarlo non è difficile
NAPOLI – I motivi e i metodi sono più o meno sempre gli stessi, nonostante sia trascorso molto tempo. Ma la cosa più importante adesso è che i tre splendidi affreschi di Pompei risalenti al I secolo a.C. sono stati recuperati. Avevano compiuto comunque un lungo viaggio, finendo addirittura negli Stati Uniti.
A riportarli a casa sono stati i carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) che hanno condotto l’operazione d’indagine e recupero in collaborazione con l’Ice (United States Immigration and Customs Enforcement).
Si tratta di tre affreschi che raffigurano una giovane donna con amorino sulla spalla, una figura maschile e una figura femminile con oinochoe. Facevano parte della collezione privata di un magnate americano deceduto ed erano in procinto di andare all’asta. In base a quanto si apprende (ansa), si tratta dell’ennesima prova dell’esistenza del vasto mercato nero internazionale di opere d’arte e reperti archeologici, razziati dai luoghi d’origine.

Ancora una volta, dunque, sono casi di recupero che se da un lato riportano giustizia al patrimonio culturale italiano, dall’altro evidenziano per l’ennesima volta quanto sia enorme il giro d’affari illegale che gravita intorno ai beni artistici e archeologici. Tra l’altro un giro d’affari di vecchia data, come in tal caso, che ci fa pensare a chissà quante meraviglie artistiche saranno andate perdute.
Nel 1957 dall’ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica di Pompei furono trafugate anche altre opere, per fortuna recuperate nel corso degli anni dai carabinieri dei beni culturali in Europa e in USA.
Si tratta di un affresco con un pavone, ritrovato in Svizzera, di un ritratto di Dioniso che era finito invece in Gran Bretagna e infine di una Ministra sacrificante recuperata negli Stati Uniti. E poi ancora della Bella addormentata, scolpita nel marmo bianco dolcemente sdraiata, del II secolo d.C. della cuspide del sarcofago pestano del IV-III a.C con l’Auleta e del suonatore di flauto di epoca Macedone. Questi sono solo alcuni dei 25 capolavori trafugati e illecitamente venduti negli anni, che i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno riportato definitivamente a casa dagli Stati Uniti dopo un lungo lavoro di indagine.
e recuperati negli Stati Uniti.
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