A Milano Studio Museo intitolato a Francesco Messina dedica la prima retrospettiva a Salvatore Incorpora le cui opere entreranno in dialogo con quelle dello scultore siciliano
MILANO – La Sicilia, i suoi profumi, il suo sentire, la sua gente, quella rimasta e quella che è andata via in cerca di fortuna altrove, i vinti di Giovanni Verga. Ma anche una Sicilia dall’identità fiera, espressa con dignità e forza nelle opere di Salvatore Incorpora (1920-2010).
Proprio a questo artista, pittore e scultore, calabrese ma siciliano di adozione, lo Studio Museo Francesco Messina dedica una mostra. La prima retrospettiva mai realizzata presso lo Studio Museo intitolato appunto al celebre scultore siciliano Francesco Messina (1900-1995), che con Incorpora ha intrattenuto scambi epistolari. Così profondamente diversi, oggi Salvatore Incorpora lascia Linguaglossa e arriva a Milano, per un incontro intenso e profondo che avviene nel luogo che Francesco Messina scelse come studio-museo.
La mostra
Dal titolo “Salvatore Incorpora – Francesco Messina. Vite parallele”, la mostra sarà inaugurata il 7 dicembre 2021 alle ore 17.30, presso lo Studio Museo Francesco Messina dove rimarrà visitabile fino al 16 gennaio 2022.
La retrospettiva, a cura di Andrea Giuseppe Cerra, Antonio D’Amico e Maria Fratelli, presenta per la prima volta a Milano un ricco nucleo di opere di Salvatore Incorpora che evidenziano il mondo dell’artista, dominato da sentimenti rivolti all’uomo e al vivere quotidiano. Si potranno ammirare i meravigliosi presepi realizzati con materiali misti, dipinti in ogni singolo elemento, anche miniaturistico, e inseriti in un microcosmo che rivela la Sicilia di metà Novecento.

Le opere di Salvatore Incorpora
Le opere di Incorpora sono fotografie di realtà, espressioni di un sentire che emoziona e coinvolge. Così come rivelano anche le tele e le sculture, dominate da pennellate e colpi di polpastrelli dinamici, espressionisti, non solo nella tecnica ma anche per i soggetti raffigurati. E cioè uomini e donne in procinto di cercare fortuna fuori dalla Sicilia, i migranti, i vinti di Giovanni Verga, sinonimo di un’identità sicula fieramente espressa con dignità e la forza del colore.
In mostra le opere di Incorpora dialogano con le sculture di Francesco Messina. Intenzionalmente viene sottolineata l’eccezionalità delle due “vite parallele”. Viene evidenziata una diversità che in arte è unione e coralità. I due artisti, che non si sono mai fisicamente incontrati, percorrono infatti strade artistiche diverse, quasi diametralmente opposte, sia sul versante dei soggetti sia sul fronte del linguaggio.
Al grande classicismo di Francesco Messina, Salvatore Incorpora ha sempre contrapposto un’arte figurativa solidamente espressionista.
Il percorso espositivo
L’esposizione si snoda tra sculture, dipinti e presepi. Esposte anche alcune delle lettere del serrato dialogo epistolare tra Incorpora e Messina, che sottolinea le divergenze di vedute sulla reciproca pratica artistica.
Come scrive in una lettera indirizzata proprio a Messina, Incorpora sostiene che “il soggetto che si crea in arte, può cantare non soltanto ‘in sordina’, sottovoce quindi, ma anche a squarciagola. Ritengo che in questo senso oggi le varie espressioni artistiche possano manifestare e cantare ‘in afflato di poesia l’espressione formale’ nella giunta della collocazione artistica e nel cammino della contemporaneità soprattutto […]”.
Il Museo a Linguaglossa (Ct) dedicato ai due artisti
A Incorpora e Messina è dedicato il Museo a Linguaglossa, paese ai piedi dell’Etna in provincia di Catania e di circa 5000 abitanti.
Tra le sale del Museo si possono ammirare ottanta prove d’autore di Messina e centocinque tra dipinti, sculture, disegni e presepi di Incorpora. Il Museo costituisce la testimonianza del territorio verso due artisti che hanno avuto, anche se in modo diverso, un peculiare rapporto con Linguaglossa.
Francesco Messina vi nasce nel 1900 e vi rimane legato in modo profondo. Mentre Salvatore Incorpora vi giunge nel dopoguerra (1946), nasce infatti a Gioiosa Ionica (Rc) nel 1920, ma rimane a Linguaglossa per tutta la vita fino alla morte nel 2010.
Così profondamente diversi, oggi Salvatore Incorpora lascia Linguaglossa e arriva a Milano, per un incontro intenso e profondo che avviene nel luogo che Francesco Messina scelse come studio-museo.
Immagine d’apertura: Salvatore Incorpora, Barcone tirato in secca, 1946
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