di redazione
Canberra, giovedì 4 agosto 2016 –
Che sotto il dipinto di una donna con cappello e abito scuro si nascondesse un altro ritratto era già noto dal 1922. Ma soltanto adesso, dopo quasi un secolo di ricerche, la tecnologia moderna ha riportato alla luce il dipinto misterioso eseguito dal maestro dell’ Impressionismo Edgar Degas e da sempre rimasto nascosto sotto il “Ritratto di donna” conservato in Australia, nella National Gallery di Canberra.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, è stata coordinata da Daryl Howard, del Sincrotrone Australiano di Calyton, e da Saul Thurrowgood, dell’Università di Brisbane.
Il ritratto nascosto, che raffigura una giovane donna dai lunghi capelli e dalle particolari orecchie a forma allungata, un po’ simili a quelle di un elfo, è stato portato alla luce con una sorta di ‘super microscopio’ ai raggi X basato sulla luce di sincrotrone, ovvero una radiazione elettromagnetica generata da particelle cariche che viaggiano alla velocità della luce. Questa tecnica ha consentito di effettuare una mappa del dipinto, prima in bianco e nero in seguito processata in falsi colori. Osservando per la prima volta i dettagli del dipinto, i ricercatori sono giunti alla conclusione che i tratti del volto della donna ritratta siano quelli della modella Emma Dobigny.
Si pensa che il motivo per cui Degas abbia nascosto il ritratto originale sia dovuto al fatto che molto probabilmente doveva trattarsi di una sorta di studio, durante cui il maestro avrebbe fatto diversi tentativi alla ricerca delle proporzioni giuste, che poi non ha esitato a coprire utilizzando la tela per un nuovo dipinto. A far pensare agli studiosi che si tratta di uno studio è proprio il disegno confuso delle orecchie della donna, che in una versione iniziale del dipinto erano allungate come quelle di un elfo, e solo dopo l’artista le ha portate a dimensioni normali.
Secondo i ricercatori la scoperta del ritratto nascosto di Degas non è che l’inizio di molte altre. La possibilità infatti di utilizzare tecniche di analisi così precise e non invasive dà la possibilità di prospettare una nuova serie di ricerche nella storia dell’arte.
Il ritratto nascosto di Edgar Degas (fonte: David Thurrowgood)
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