Al Centro Matteucci per l’Arte Moderna in mostra venti capolavori di Silvestro Lega, tra i massimi esponenti della corrente dei macchiaioli
VIAREGGIO – Insieme a Giovanni Fattori e Telemaco Signorini, Silvestro Lega (1826-1895) è stato uno dei maggiori esponenti del movimento dei “macchiaioli”. La corrente artistica creata intorno al 1855 da quei pittori anti-accademici e veristi riuniti al Caffè Michelangelo di Firenze. Come per gli impressionisti, il termine di macchiaioli venne dato loro dalla critica dell’Ottocento con intenti ironici e per indicare il gruppo di artisti che, invece di seguire le tecniche della tradizione, stendevano il colore tramite macchie. E infatti l’arte dei macchiaioli e quindi di Silvestro Lega consisteva nel rendere le impressioni che ricevevano dal vero col mezzo di macchie di colori di chiari e di scuri ottenuti tramite la tecnica dello specchio nero.
A questo grande artista, la città di Viareggio ha dedicato un’importante quanto esclusiva mostra dal titolo “Silvestro Lega. Storia di un’anima. Scoperte e rivelazioni”. Al centro della rassegna venti capolavori del maestro macchiaiolo mai esposti al pubblico, riuniti in questa esposizione allestita fino all’1 novembre negli spazi del Centro Matteucci per l’Arte Moderna. Sono opere inedite, in particolare i ritratti della famiglia Fabbroni, riemersi dopo trent’anni di ricerche in archivi italiani e stranieri.

Lo straordinario quanto fortuito ritrovamento dei Ritratti Fabbroni costituisce inoltre uno dei cicli fondamentali dell’attività giovanile di Silvestro Lega, perché proprio questi lavori rappresentano la svolta radicale nello stile dell’artista. L’importante rassegna è curata da Giuliano Matteucci in collaborazione con Silvio Balloni. Insieme hanno messo in piedi questa selezione di opere di Lega tutte documentate e aggiunte al catalogo generale dell’artista, del quale purtroppo restano ancora non poche lacune dell’intera produzione per dipinti dispersi o ancora da identificare.
Al Centro Matteucci si possono ammirare quindi capolavori di cui fanno parte alcune scene di vita intima ambientate nel palazzo di famiglia Fabbroni ed anche altre esclusività di Silvestro Lega. Tra queste Tiziano e Irene di Spilimbergo, Visita alla balia, nella versione presentata a Parma e a Torino nel 1870, e Il cuoco, inviato all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. E poi, la redazione intermedia de La lezione della nonna, la grande tela donata nel 1898 dalla Regina Margherita di Savoia al Municipio di Peschiera del Garda. Infine, il cosiddetto Cofanetto Tommasi, dono del pittore al giovane allievo Angiolo Tommasi e alla moglie Adele, in occasione della nascita del primogenito Ugo. Queste opere sono accompagnate da altre pitture di confronto che hanno motivi correlati o affini. Come nel caso degli studi preparatori di Tra i fiori del giardino, L’educazione al lavoro e L’elemosina, che attestano il meditato ed analitico processo creativo.
Immagine d’apertura: Silvestro Lega, L’Elemosina, 1864
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