Cultura

Spazio A: Il suono e lo spazio, l’architettura di Jürgen Reinhold

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Con Jürgen Reinhold prosegue allo Spazio A il ciclo di incontri “All’Opera! Architettura” dedicato all’ottantesima edizione del Maggio Musicale Fiorentino


 

FIRENZE – La rassegna, promossa da FORMA EDIZIONI e curata da Laura Andreini, Riccardo Bruscagli e Marco Casamonti, ospita questo pomeriggio alle ore 18 Jürgen Reinhold, con cui si affronterà il tema ‘Il suono e lo spazio. L’ascolto nell’architettura per musica‘.
Il teatro, come da etimologia, è un luogo dove si va a ‘vedere’. Ma è anche un luogo dove si va a ‘sentire’. E in nessun genere rappresentativo le due esperienze si incrociano e interagiscono così potentemente come nell’opera per musica: spettacolo da vedere, e insieme ‘suono’ da ascoltare.

Jürgen Reinhold

Non sorprende dunque che lo Spazio A dedichi uno dei suoi appuntamenti proprio al rapporto fra lo spazio e il suono, passando in rassegna, attraverso i racconti di Jürgen Reinhold, le più avanzate sperimentazioni contemporanee in questo campo.
Reinhold, di nazionalità tedesca, è uno dei massimi esponenti internazionali dell’ingegneria acustica, dal 2007 Procuratore della Müller BBM, la ditta tedesca egemone nel settore.
A lui si deve fra l’altro l’acustica del nuovo Teatro d’Opera di Firenze.
Ma il lavoro di Jürgen Reinhold lo ha portato in tutto il mondo, dall’Europa alla Russia all’Australia, a registrare il suono di teatri nuovi ed antichi, auditorium, chiese, sale da concerto, nei contesti più diversi e in obbedienza alle esigenza della più varia committenza.

Il ciclo di incontri

La serie di appuntamenti che continuerà fino a luglio, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Gli incontri affronteranno la tematica prescelta attraverso degli ‘affondi’ sintomatici, secondo lo stile eclettico della sua ormai consueta attività.
Si spazierà dal ricordo di momenti memorabili del Maggio, alla presentazione degli sviluppi dell’architettura teatrale contemporanea; dalla riflessione sulla problematica gestionale del teatro di musica, alla testimonianza di artisti che si sono cimentati nella scenografia e nella collaborazione in quel ‘lavoro’ davvero collettivo che è l’opera italiana.

 

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