di redazione
Firenze, venerdì 20 maggio 2016 –
Come ogni venerdì torna allo Spazio A (di lungarno Benvenuto Cellini 13a) di Firenze l’appuntamento con il nuovo ciclo di ‘Contaminazioni’.
Una serie di incontri dedicati all’architettura, al cinema e alla fotografia.
L’incontro di questa settimana, oggi venerdì 20 maggio alle ore 17.30, sarà nuovamente legato alla tematica di ‘Firenze bipolare: la Biblioteca e la Stazione’, ispirata dalla coincidenza anniversaria dell’inaugurazione, nel 1935, della Biblioteca Nazionale e della nuova Stazione ferroviaria. All’incontro di oggi Laura Desideri terrà la conferenza “Alessandro Bonsanti e La nuova stazione di Firenze“. Angela Giuntini, cultrice della materia per Letteratura comparata all’Università di Firenze e attrice, leggerà alcuni brani del libro.
Ne La nuova stazione di Firenze, pubblicata nel 1965 a conclusione della trilogia iniziata con ‘La vipera e il toro’ e ‘I cavalli di bronzo’, Alessandro Bonsanti compie un suggestivo viaggio negli anni della rivista «Solaria», che fu a Firenze, tra il 1926 e il 1934, un «centro di raccolta per molti spiriti liberi». Luogo emblematico di quegli anni è per Bonsanti la nuova stazione costruita da Giovanni Michelucci, che all’epoca suscitò stupore per la sue innovative arditezze. È proprio alla stazione che il protagonista, Giovanni Borghini, incontra l’architetto, rinominato Baldasseroni nella finzione narrativa. Il viaggio per Roma, compiuto insieme in treno, riporta alla memoria situazioni e personaggi della Firenze degli anni ’30, una città, come scrisse Luigi Baldacci recensendo il romanzo, «sorpresa e perplessa tra esigenze di rinnovamento culturale […] e ambigue tentazioni di allineamento alla direttive del regime».
Laura Desideri è responsabile della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux, si è occupata in particolare della storia dell’Istituto, a partire dalla Cronologia (1819-2003) nel volume Il Vieusseux. Storia di un Gabinetto di lettura, seguita da studi specifici sulle fonti utili a ricostruire le presenze dei lettori italiani e stranieri nella Firenze cosmopolita dell’8-900. Nell’ambito delle biblioteche private novecentesche ha approfondito quelle di Betocchi, Morante, Pratolini; tra le bibliografie, ha allestito quella di Cesare Garboli (Edizioni della Normale, 2007). Di Garboli ha anche curato i testi del Dom Juan di Molière (Adelphi, 2005) e la traduzione di Amleto, insieme a Carlo Cecchi (Einaudi, 2009). Ha collaborato al “Meridiano” Mondadori di Anna Banti (2013), con la cura degli apparati (bibliografia e note ai testi).
Per chi volesse conoscere i prossimi incontri di Contaminazioni ecco il link del programma http://www.spazioafirenze.it/?page_id=6890
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