Arte

Tabù – Classico Contemporaneo: i montage di Cecilia Cosci


Alla Tobian Art Gallery di Firenze in mostra i montage di Cecilia Cosci, composizioni che nascono dall’incastro di ritagli raffiguranti parti di celebri opere pittoriche


 

FIRENZE – Alla Tobian Art Gallery di Firenze, Tabù. Classico Contemporaneo. Opere di Cecilia Cosci. La prima personale dell’artista fiorentina visitabile fino al 19 giugno 2021 e curata da Gisella Guarducci. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Gianni Pozzi, Gianni Caverni e Adalinda Gasparini. 
Cecilia Cosci, laureata in Storia dell’Arte e animata da un grande amore per l’arte figurativa, da due anni a questa parte si cimenta nella creazione di montage, termine che richiama collage, e che sono composizioni, percorse da una certa ironia, che nascono dall’incastro di ritagli raffiguranti parti di opere pittoriche rinascimentali e realizzate con carta, cartone, forbici e colla.

I lavori in mostra

Assecondando la sua creatività, Cecilia Cosci ritaglia libri, cartoline, riviste, brochure e a volte immagini stampate appositamente da internet per dare vita a nuovi montaggi.
“Accostamenti inediti, apparentemente tanto incongrui da lasciare interdetti, funzionalmente tanto efficaci da strappare un sorriso, una riflessione, una riconsiderazione” – come osserva Gianni Pozzi. Il quale aggiunge: “Le sue figure, ritagliate, ingigantite, decontestualizzate rimangono nel mondo della raffigurazione artistica, ma tutto viene riformulato e se ne mostra un’altra vitalità, una possibilità non prevista. Si rende altrimenti leggibile una storia, quella dell’arte dei giganti o dei padri, attraverso apparizioni fulminee, non più in una continuità spazio temporale, ma che, così rinnovate, interpellano in un’operazione critica lo spettatore, facendo vedere quello che la consuetudine impedisce di cogliere”.

Cecilia Cosci

Liberati dal contesto figurativo di appartenenza, i protagonisti, animati e non, dei lavori di Cecilia Cosci creano insolite connessioni prendendo nuova vita e aprendo la strada a interpretazioni e significati imprevisti e attuali. “È come se la parte conscia e quella inconscia si alternassero selezionando, combinando, creando collegamenti fra ciò che so e ciò che provo fino ad ottenere qualcosa di nuovo” – spiega Cecilia Cosci riferendosi al suo processo creativo. Il punto di partenza può essere un’idea, una sensazione, un’immagine che affiorano tra la veglia e il sonno dando inizio ad un paziente lavoro fatto tutto artigianalmente.

Le opere

Tra le opere in mostra di Cecilia Cosci, Tabù, 2019, che dà il titolo alla mostra, e poi Il Principio di Archimede, in cui il braccio armato del personaggio che figura nell’Incoronazione di spine di Caravaggio tenta invano di spingere fuori dal perimetro della raffigurazione la testa di Monna Lisa. A seguire Eva, in cui l’artista immerge la donna che figura in Meditazione di Hayez in un paesaggio primordiale, quello dell’incantatrice di serpenti dipinto dal Doganiere, coprendo tutti i riferimenti ai fatti storici contemporanei. Particolari anche le opere Babette, 2020; I Giganti cercatori, 2019; Marte spiaggiato, 2019 e molti altri.

 

Immagine d’apertura: Cecilia Cosci, particolare dell’opera Babette, 2020, carta cartoncino

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