La Biennale apre i battenti l’11 maggio dopo tre giorni di vernice (8-9-10 maggio) ai Giardini e all’Arsenale. Sulla città lagunare i riflettori rimarranno accesi per sei mesi, fino al 24 novembre 2019
di redazione
VENEZIA – “May you live in interesting times” (Che tu possa vivere in tempi interessanti) è il titolo che Ralph Rugoff ha scelto per la 58/a Esposizione Internazionale d’Arte. Ripresa dalla nota frase in inglese che si suppone sia erroneamente la traduzione di una maledizione della tradizione cinese.
Pertanto, il titolo dato quest’anno alla Biennale di Venezia evoca l’idea di “tempi sfidanti e minacciosi”, come ha spiegato il presidente Paolo Baratta.
“May You Live in Interesting Times” includerà senza dubbio opere d’arte che riflettono sugli aspetti precari della nostra esistenza attuale” – afferma il curatore della mostra Ralph Rugoff. “In modo indiretto, tuttavia, forse l’arte può offrire una guida che ci aiuti a vivere e pensare in questi ‘tempi interessanti'”.

La mostra aprirà i battenti l’11 maggio, e dopo tre giorni di vernice (8-9-10 maggio) presso i Giardini e l’Arsenale. Poi i riflettori rimarranno accesi per sei mesi sulla città lagunare, fino al 24 novembre 2019.
Come si intuisce, “complessità” è la parola forte che il curatore Ralph Rugoff ha affidato alle opere realizzate dai 79 artisti partecipanti. Tra i quali incide la presenza femminile, con nomi come Lara Favaretto e Ludovica Carbotta.
L’esposizione si presenterà ‘doppia’, con gli stessi artisti che presenteranno alcuni lavori nel Padiglione Centrale ed altri all’Arsenale. Tante le presenze di giovani artisti scelti assieme a nomi più conosciuti, tra questi Tomas Saraceno, Rosemarie Trockel, Danh Vo o George Condo e a Jimmie Durham, a cui andrà il Leone d’oro alla carriera.
Nei 90 padiglioni nazionali – quattro nuovi: Algeria, Ghana, Madagascar e Pakistan – si sentirà il richiamo agli scenari geopolitici internazionali e ai temi sociali più scottanti. Come quelli riguardo la violenza sulle donne (padiglione Guatemala) e lo sfruttamento delle minoranze.
Nel corso dei mesi di esposizione, durante i Meeting on art, saranno affrontati ulteriori tematiche e messi a confronto nuovi stili artistici. In realtà tutta Venezia sarà un grande palcoscenico dell’arte.
Sono previste infatti varie inaugurazioni di mostre in più zone della città.
Di queste spicca il ricco calendario della Fondazione Musei Civici, pronta a presentare le mostre di Gorky a Ca’ Pesaro, di Georg Baselitz alle Gallerie dell’Accademia, di Burri alla Fondazione Cini. E poi, quelle di Biasi nella sede del Consiglio regionale Veneto e di Kounellis alla Fondazione Prada.
Diverse sculture gigantesche spiccheranno qua e là nella bella Venezia, come quella di Jean Fabre nel giardino di Palazzo Balbi Valier.
*In alto: Biennale d’arte internazionale di Venezia.
(Foto Ansa/ Andrea Merola)
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