Dopo il successo del primo ciclo di incontri torna al Teatro di Roma Luce sull’Archeologia, rassegna dedicata alla conoscenza storico-archeologica della CapitaleÂ
ROMA – A Roma ci si può scoprire l’antichità dei romani anche a teatro. Precisamente al Teatro di Roma. Per la seconda volta apre le sue porte all’arte antica, continuando il suo impegno alla riscoperta della Capitale e della sua storia. Dopo il successo del primo ciclo di incontri con Luce sull’Archeologia, ecco arrivare la seconda edizione. La rassegna culturale è dedicata alla conoscenza storico-archeologica di Roma. Si sviluppa in 5 incontri in programma la domenica mattina a partire da questo mese fino a marzo.
Dal titolo ‘Roma. Uomini e Dei’, gli incontri di esperti studiosi e archeologi, moderati da Claudio Strinati, approfondiscono la conoscenza della Roma imperiale. Il periodo della Roma incantatrice che suscitava un’irresistibile attrazione visiva. Come grande metropoli centro culturale e religioso, ma soprattutto politico ed economico di un impero vastissimo che ha insegnato al mondo un modo di vivere grandioso.
La rassegna è curata dal Teatro di Roma in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, della la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano. E in più dell’Area Archeologica di Roma, l’Istituto Nazionale di Studi Romani, con il mensile di archeologia Archeo.
Ecco di seguito il programma e le date degli incontri alle ore 11 al Teatro Argentina
24 gennaio 2016 – Una città a colori
intervengono
Eugenio La Rocca e Orietta Rossini
21 febbraio 2016 – Città di uomini e dei
intervengono
Andrea Giardina, Paolo Sommella e Marisa Ranieri Panetta
28 febbraio 2016 – Gli spazi del sacro. Culti antichi e nuovi
intervengono
Luciano Canfora, Annalisa Lo Monaco e Massimiliano Ghilardi
13 marzo 2016 – Una città d’acqua e giardini, acquedotti, terme, fontane, ninfei
intervengono
Maria Rosaria Barbera e Emilia Talamo
20 marzo 2016 – L’immagine di Cesare nella storia e nell’arte
intervengono
Francesco Prosperetti, Eugenio La Rocca e Claudio Strinati
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