Dopo 48 ore di incubo, con l’80% della città sommersa d’acqua, che ha raggiunto il picco storico di 1,87 cm, Venezia oggi conta i danni. Molti i musei e luoghi storici inondati, ma è la basilica di San Marco la più colpita.
di redazione
VENEZIA – La Serenissima sta vivendo un’emergenza che purtroppo non si è ancora conclusa, sebbene nella notte la marea sia calata e la situazione oggi sembra più tranquilla. Dopo 48 ore da incubo, con un picco record di 1,87 cm d’acqua alta di martedì, la città è impegnata a fare i conti con i danni. La mareggiata ha invaso monumenti, abitazioni, alberghi ed esercizi commerciali. Venezia appare allo stremo, con gondole e barche scaraventate sulle rive, giganteschi vaporetti accartocciati sui masegni agli Schiavoni, luoghi storici e artistici inondati d’acqua, compreso il famoso Bambino con la torcia di Banksy. Tuttavia la città è attiva, impegnata a darsi da fare a sistemare le cose e quel che si può, almeno nell’immediato.
“Non si tratta soltanto di quantificare i danni, ma del futuro stesso della città” – ha osservato il sindaco Luigi Brugnaro facendo il punto della situazione durante la conferenza stampa. Per quanto riguarda i luoghi storici i danni ci sono stati, in particolare a San Marco, mentre nei musei e nelle biblioteche le conseguenze sono più contenute. Vediamole nel dettaglio.
Danni nei musei e luoghi della cultura
Basilica di San Marco. La marea eccezionale di questi ultimi giorni si è accanita in particolare su piazza San Marco, uno dei punti più bassi della città. A farne le spese purtroppo la Basilica su cui, rispetto agli altri beni artistici, è quella più colpita. L’acqua è entrata arrivando fino all’altare e ha inondato la cripta con le tombe dei patriarchi, entrando dai cortili retrostanti. I danni subiti sono comunque a lungo termine, nel senso non visibili nell’immediato né tanto meno quantificabili. Sarà il tempo quindi a indicare quali saranno gli effetti del sale marino sui marmi antichi. L’intervento urgente ora è quello di mettere in sicurezza la basilica.
Teatro La Fenice. Il teatro ovviamente ha annullato tutti i concerti e gli spettacoli. I danni sono stati indicati dall’architetto Ruggero Peraro in un video pubblicato sul profilo Instagram del teatro. L’ondata d’acqua è entrata nei locali situati al piano terra e ha compromesso i quadri elettrici, poi è scesa giù nei locali sottoterra.
Fondazione Musei Civici di Venezia – Muve. Opere e collezioni sono al sicuro e non hanno subito danni – fa sapere attraverso i social la direzione del Muve. La Fondazione Musei Civici ha disposto la chiusura temporanea in vista degli interventi di pulizia e ripristino e dei doverosi controlli di sicurezza. La situazione più critica si è registrata a Ca’ Pesaro, sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dove un cortocircuito ha provocato un principio d’incendio, subito domato dai Vigili del Fuoco. L’intervento ha richiesto il successivo puntellamento di un pianerottolo di collegamento tra piano terra e il primo piano. Nessun “crollo” – evidenzia la direzione – come riportato erroneamente da alcuni organi di stampa. In molti musei invece sono fuori servizio caffetterie e bookshop, generalmente posizionati al piano terreno. Pertanto per alcuni giorni non saranno disponibili per i visitatori. Limitato momentaneamente l’uso degli ascensori, e quindi l’accessibilità delle sedi per le persone diversamente abili.
Il Muve ha comunicato inoltre che Museo Correr, Torre dell’Orologio, Museo del Vetro a Murano e Museo del Merletto a Burano da oggi, giovedì 14 novembre, sono regolarmente aperti. Palazzo Ducale sarà aperto invece a partire da domani venerdì 15.
Per quanto riguarda gli altri musei, il Muve ha avvisato che resteranno chiusi fino a sabato 16 novembre Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna; Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano; Museo di Palazzo Mocenigo Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo; Casa di Carlo Goldoni; Palazzo Fortuny; Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue.
Biblioteca Marciana. Nessun danno ingente – fa sapere direttamente su Twitter la direzione dalla Biblioteca. L’acqua è entrata dalla parte del bacino e ha inondato sale di consultazione di manoscritti, bagnando per fortuna solo volumi moderni che sono in fase di recupero.
Collezione Peggy Guggenheim. Già dal primo giorno di inondazione, la direzione del Museo ha rassicurato che la collezione delle opere non ha subito danni essendo esposte al piano superiore. Tuttavia l’acqua è entrata al piano inferiore creando danni alla biglietteria e alla zona bookshop. La direttrice Karole P. B. Vail ha comunicato sui social che anche oggi, 14 novembre, il museo rimarrà chiuso.
Galleria Giorgio Franchetti. L’alta acqua ha invaso anche il museo d’arte alla Ca’ d’Oro con conseguenti problemi tecnici. L’acqua ha inondato il cortile interno e ha compromesso gli impianti. In corso i rilevamenti danni e operazione di riparazione impianti.
*In alto: Interno Basilica di San Marco.
Foto di proprietà dell’Ansa/Andrea Merola
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