Nei dipinti di Rei i Manga incontrano la Marvel, Blade Runner e Corto Maltese. Ma evidenti sono le influenze della storia dell’arte, a partire da Francis Bacon e Egon Schiele
Comunicato stampa
ROMA – Il 14 febbraio alle ore 18.00, il Museo Venanzo Crocetti presenta Warudo, mostra d’esordio dell’artista Rei. A cura di Lorenzo Canova e con un catalogo edito da Gangemi Editore, la rassegna mette in evidenza “il segno scuro e potente che scava le forme per estrarne la luce segreta”. “L’incontro e la lotta tra il nero e gli altri colori da cui scaturisce lo splendore delle cose e dei volti, evocazioni e culture che si sovrappongono e si fondono in un ciclo coerente di opere”.
La mostra di esordio di Rei si presenta come un mosaico vitale di suggestioni e di riferimenti legati da una pittura che unisce la decisa componente disegnativa a un’intensa ricerca cromatica. Le indagini di Rei si concentrano infatti su pochi elementi primari e basilari: i volti e la natura, gli sguardi e i fiori. Nel suo lavoro assumono una presenza lucente e misteriosa proprio grazie alla sua capacità di usare il disegno per comporre la struttura dei dipinti. Li realizza con una rigorosa e nitida qualità visionaria in un pensiero costruttivo che riesce a coniugare una severa analisi del colore a un tagliente elemento grafico. L’opera di Rei nasce dunque da una felice combinazione di riferimenti e di omaggi che il pittore riesce però a declinare in modo del tutto personale. Crea infatti una struttura in cui le culture si incontrano in quella ricombinazione dei livelli che è uno dei tratti salienti del nostro presente.

L’artista, come moltissimi altri autori in tutto il mondo, non nasconde difatti il suo amore per il cinema e per il mondo articolato dei fumetti, degli anime giapponesi e dei comics americani. Ma riesce ad esaltarlo in quadri dove i Manga incontrano la Marvel, Blade Runner e Corto Maltese. Nella pittura di Rei sono del resto evidenti anche le dichiarate influenze della storia dell’arte, a partire da quelle dei volti di Francis Bacon e delle figure di Egon Schiele, che, non a caso, è un pittore amato e citato da molti grandi fumettisti e illustratori. I ritratti vengono quindi eseguiti attraverso un metodo che ricorda la composizione digitale delle immagini, mediante una geometrizzazione in cui ogni viso viene sfaccettato e rielaborato come se dovesse poi essere trasformato in una scultura o in un oggetto plastico in 3D.
I quadri di Rei hanno allora la capacità di tendere a un magico, personale e minuzioso realismo, che però viene messo in crisi e contraddetto dalla loro atmosfera enigmatica che sembra rappresentare un universo di sintesi concepito in laboratorio. Le margherite, i papaveri e i fiori di campo dipinti da Rei mutano così il loro codice genetico, mostrandosi come apparizioni solenni che sorgono dal basso verso l’alto, come le nuove architetture di uno spazio ideato dal pensiero e dalla mano di un’artista, di una terra rinnovata che rivela la sua essenza segreta, sospesa tra la lirica vibrazione di una natura fragile e precaria e l’impero delle luci dominato dai raggi metallici di un sole artificiale.” (dal testo critico di Lorenzo Canova)
Bio
Alessandro Vitale, in arte Rei, nasce a Roma nel 1977. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2004, considera punti di riferimento l’arte di Egon Schiele e di Francis Bacon. Ha sempre nutrito una grande passione per la cultura e l’arte del Giappone, Paese che visita abitualmente. Ha uno studio a Roma, dove vive e lavora.
*In alto: Rei, Warudo
Info
Museo Venanzo Crocetti
Via Cassia 492 – Roma
Mostra Warudo dal 14 al 29 febbraio 2020
Orari: dal lunedì al venerdì 11-13 / 15-19
sabato 11-19
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