Wu Lien-teh, il medico malese nato 142 anni fa, è ricordato perché ideò le mascherine chirurgiche per contrastare la peste in Manciuria agli inizi del Novecento
Quest’oggi il Doodle di Google celebra Wu Lien-teh (1879-1960), il cui nome mai come quest’ultimo anno ha un significato particolare per il mondo intero.
Wu Lien-teh viene ricordato oggi, 10 marzo, perché ricorre il 142esimo anniversario della sua nascita. Questo medico malese impegnò la sua vita nel campo medico.
Il suo importante contributo è legato al contrasto in particolare della peste polmonare in Manciuria del 1910-1911. E a lui infatti che si deve l’invenzione delle mascherine chirurgiche, il cui utilizzo oggi è più che diffuso a causa della pandemia da Coronavirus.
Wu Lien-teh è nato a Penang da padre cinese e madre malese, nonostante la famiglia fosse molto numerosa, riuscì a studiare presso la Penang Free School e successivamente presso l’Emmanuel College di Cambridge dopo aver vinto la borsa di studio della regina.

Nel 1910 Wu Lien-teh iniziò le sue ricerche, incaricato dal Ministero degli Esteri di Pechino, sulla pandemia che nella Manciuria e nella Mongolia costò la vita a 60mila persone. Dopo aver condotto un’autopsia su una donna morta di peste, Wu Lien-teh capì che la pandemia si stava diffondendo per via aerea e così decise di progettare delle mascherine chirurgiche che in poco tempo divennero un’efficacissima arma di difesa contro la diffusione della peste.
Wu Lien-teh, oltre alle mascherine, fu tra i promotori della quarantena e della sanificazione degli edifici. Questo medico diede un decisivo contributo contro la diffusione della peste proponendo anche la cremazione dei corpi delle vittime contagiate. Un intuito il suo che portò a un rallentamento della pandemia fino ad essere totalmente debellata.
Immagine d’apertura: Wu Lien-teh nel 1910-1911. Foto da Wikipedia
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